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Lucani e Brezii, Greci e Romani, Longobardi e Saraceni e altri popoli vi hanno lasciato le tracce e i numerosi ritrovamenti archeologici confermano come questa zona fosse crocevia di civiltà.
La prima presenza dell’uomo nella zona del Pollino è attestata da reperti del Paoleolitico superiore, mentre documenti del neolitico confermano la presenza stabile dell’uomo nel territorio che, nell’età del bronzo, costruì i primi nuclei abitati. Ancora oggi si possono vedere i ruderi dei villaggi di Tripidone e Salvato, ma dal punto di vista archeologico il sito più importante è la Grotta del Romito (si trova nel comune cosentino di Papasidero), dove sono stati trovati relitti del paleolitico superiore e il famoso graffito del Bos primigenius, riproducente un bovide. La raggiungete con una strada che prendete dalla frazione di Montagna con l’auto, in bicicletta o a piedi. Di qui, proseguendo tra le querce arrivate alla forra in cui scorre il fiume Lao.
La vera protagonista del parco è naturalmente la natura: il massiccio fino ai 2mila metri è ricoperto di faggi che hanno sospinto il pino loricato, il simbolo del Pollino, più in vetta nelle zone rocciose della Serra delle Ciavole e di quella del Crispo, dei monti Alpi e La Spina e sulla Montea dell’Orsomarso.
Le foreste del Pollino sono fatte anche di abeti bianchi, aceri di Lobelius, agrifogli e tasso. Dappertutto si vedono tassi, ghiri, scoiattoli, lepri, stune, poiane, falchi, cinghiali e, con pazienza, l’aquila. Inoltre, qui vivono il lupo appenninico (nei boschi di San Severino Lucano e Viggianello), il capriolo, il gatto selvatico, la lontra. In primavera ed estate si osservano incredibili distese di fiori: peonie di tante specie, genziane, narcisi, ranuncoli.
Più dolce è il versante lucano, con i verdi pascoli dei Piani del Pollino, più aspro il versante calabro che si estende, arso e duro, tra canyon e profonde gole.
Il parco è ancora abitato dall’uomo, che, anzi, ha mantenuto viva un’importante cultura di montagna insieme a quella degli Arberesh, gli Albanesi del Pollino, che hanno conservato anche il loro dialetto. L’artigianato locale propone oggetti in legno, ceramica e ferro battuto.
I principali centri di visita e di accesso al parco sono Mormanno (un centinaio di chilometri da Cosenza per la A3), Terranova del Pollino (152 chilometri da Potenza per la SS 92), Francavilla in Sinni 38 chilometri da Potenza dalla A3, Lauria Sud). Quest’ultima, sorta nel XV secolo sul territorio di un monastero di Certosini, è molto interessante per l’alternarsi di medie colline e altopiani, ma anche per le bellissime zone montane del Caramola. Sono da vedere, artisticamente parlando, le Chiese Madre, S. Antonio, S. Giuseppe e le due cappelle private dell’Assunta e della Madonna di Pompei. Si ammirano inoltre le rovine del convento di San Nicola, di quello fortificato del Ventrile e il monastero Catarozzo, dove sono stati rinvenuti i resti di tegole e di ceramiche antichissimi.
Piatti tipici del posto sono i “gliommarielli” (involtini di interiori di capretto) e i rascatelli al sugo; il tutto condito da olio d’oliva di frantoio e accompagnato da un buon vino rosato. Vino che a Francavilla è il protagonista dell’importante sagra paesana denominata “A Madonna i pertusavutta”, che si celebra l’8 dicembre (giorno in cui si spillano le botti) di ogni anno.
Notizie utili
Il Pollino per la sua estensione offre diverse possibilità anche a chi ha bambini. Ovviamente con loro non si potranno fare grandi cose, a meno che non siano abituati a camminare, ma ci sono tanti sentieri facili e bellissimi da fare a piedi o in mountain bike o strade panoramiche da percorrere in auto, prati di fiori e centri visitatori con musei, come quello del Lupo ad Alessandria del Carretto.
Informazioni presso la sede dell’Ente Parco (via Mordini, 20, Rotonda) tel.0973.669311, e presso le Apt di Potenza tel. 0971 507622 e Matera tel. 0835 331983.
Come arrivare
Con la A3 Salerno-Reggio Calabria, uscita Lauria Nord e ss 19 che attraversa il parco; la ss 504 e la ss 105 che giungono fino al Mar Tirreno e la ss 653 (Sinnica) che arriva fino al Mar Ionio. Con la stessa arrivate a Francavilla.
www.parks.it/parco.nazionale.pollino
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